Escursioni di orientamento con ragazzi

Attenzione: in questo post si fa riferimento anche a possibilità di escursioni in cui il gruppo – insieme o diviso in sottogruppi – compia l’escursione o parte di essa senza la guida: queste esperienze sono possibili solo per gruppi escursionistici di ragazzi o giovani ben preparati, strutturati e che svolgono insieme attività di escursionismo regolarmente e costantemente durante l’anno. In questi casi l’escursione deve essere pianificata e gestita con cura ancora maggiore, avendo l’accortezza di suddividere le guide (ne servono diverse) nei punti in cui son presenti bivi e snodi del percorso cruciali, con una che attende al punto di arrivo e una che segue a distanza l’ultimo gruppo che parte, in modo che il gruppo o i sottogruppi siano comunque monitorati in modo discreto o nascosto durante l’escursione (i gruppi devono avere l’impressione di essere soli, ma sono monitorati).
Per i normali gruppi di escursionismo e per i più piccoli è invece sufficiente dare l’opportunità di orientarsi e guidare il gruppo a turno, con la presenza defilata delle guide che rimangono comunque con il gruppo.
Definizione
L’escursionismo di orientamento significa organizzare l’escursione con vari compiti di orientamento, andando oltre il normale orientamento per trovare la via quando si fa un’escursione. L’obiettivo non è trovare la via, ma trovare il sentiero giusto tra diversi. Come aiuti per l’orientamento si possono usare mappe, bussole, dispositivi GPS, segnali o anche aiuti naturali.
Motivazione
Seguire qualcuno lungo un’escursione per un ragazzo può diventare ad un certo punto noioso. È completamente diverso quando si deve trovare da soli il sentiero giusto.
Se la ricerca del sentiero è emozionante e forse anche sfidante, l’escursione assume anche la dimensione di un’avventura. Questa forma di escursionismo amplifica la responsabilità personale, poiché non si tratta di seguire la guida sul sentiero giusto, ma provare a trovare la strada giusta da soli e insieme al gruppo.
La ricerca del percorso genera emozioni e sensazioni anche sul piano metaforico. Per gli adolescenti e i giovani in particolare, l’orientamento è una questione che tocca il cuore della loro attuale fase di crescita (iniziare a fare le prime scelte, trovarsi ai primi bivi della vita: quale scuola scegliere, quali amici frequentare, a quali valori ispirarsi, …). Questa simbolizzazione può fornire un’ulteriore spinta motivazionale.
Budget finanziario e tempi
I tempi di un’escursione di orientamento sono molto flessibili: da un’ora a un tour di più giorni, tutto è possibile e richiede un’organizzazione adeguata. Tuttavia, poiché la giusta sensazione di auto-orientamento si sviluppa solo dopo un po’ di tempo, consiglio sempre di pianificare escursioni di orientamento di almeno due-tre ore.
È importante che gli escursionisti conoscano già gli strumenti per l’orientamento da usare o abbiano la possibilità di conoscerli e imparare a usarli durante l’escursione (magari nella prima fase).
Le escursioni di orientamento traggono vantaggio dal fatto che il percorso non è così chiaro come su un tracciato escursionistico ben segnato, pertanto, oltre al normale calcolo dei tempi di percorrenza, è necessario prevedere un tempo supplementare necessario per prendere le decisioni sul percorso e per eventuali direzioni sbagliate.
Per un’escursione di orientamento sono necessarie buone mappe e gli strumenti di orientamento scelti in base al tipo di attività. È necessario prevedere i seguenti costi: carta topografica: 5-10 euro, bussola: 20-40 euro, dispositivo GPS: a partire da 100 euro. Bussole e dispositivi GPS possono essere a volte noleggiati in alcuni negozi di articoli per l’outdoor.
Preparazione
Dopo aver selezionato l’area di escursione, si determinano i punti di partenza e di arrivo in base alla lunghezza dell’escursione desiderata.
Si può quindi pianificare l’itinerario: quali sono gli strumenti da utilizzare per l’orientamento? Quanto deve essere facile o difficile l’orientamento (il gruppo è alle prime esperienze o ne ha già fatte)? Quale percorso è più attraente (diversità degli ambienti, bivi, incroci, piste, …)? Il gruppo camminerà senza la guida o sarà comunque accompagnato da una guida in posizione defilata?
La preparazione specifica del progetto del percorso dipende dalla forma di orientamento che si vuol proporre, alla fine del post richiamo alcuni tipi di attività che usano diverse forme di orientamento.
È buona norma – come detto – esercitarsi in anticipo nell’uso del dispositivo di orientamento. Se ciò non fosse possibile, all’inizio dell’escursione si dovrebbe fare un’introduzione al dispositivo mappa/bussola/GPS che prevede anche un esercizio per familiarizzare con esso. La sicurezza è particolarmente importante se la guida non accompagna personalmente i partecipanti. In questo caso, è necessario prevedere un sistema di emergenza adeguato all’età dei partecipanti (scambio di numeri telefonici, “busta di emergenza” sigillata con una mappa con la destinazione segnata, coordinate GPS della destinazione, radio ricetrasmittenti).
Lasciare che un gruppo di escursionisti si orienti autonomamente richiede che la guida faccia qualche passo indietro. L’attrattiva si perde rapidamente se la guida interviene immediatamente quando i partecipanti hanno dei dubbi o se tutto è organizzato con chiarezza e certezza assoluta (mancherebbe il fattore sfidante dell’attività). In qualità di guida, dovreste quindi essere pronti a sopportare alcuni errori e dubbi del gruppo di escursionisti.
Destinazione e percorso
L’obiettivo dell’orientamento è trovare il percorso giusto e arrivare alla fine al punto desiderato che, se ben scelto, stimolerà ulteriormente la gioia della ricerca: un lago che invita a rinfrescarsi, un luogo di sosta con un falò dove condividere le esperienze della giornata, una rovina di un castello illuminata e d’atmosfera dove trascorrere la serata o un campeggio remoto dove bivaccare.
È importante scegliere con cura l’area per l’escursione di orientamento. Dovrebbe essere un’area escursionistica con ambienti variegati e non troppo facile da rilevare, con molti sentieri, bivi e diversi potenziali punti di arrivo.
È bene anche che i partecipanti non conoscano bene la zona di escursione. Questa mancanza di chiarezza aumenta il fattore tensione e sfida.
Il percorso in sé può essere adattato in modo flessibile ai partecipanti in termini di lunghezza e difficoltà. Se l’attività di orientamento è davvero difficile per il gruppo, oltre allo sforzo di camminata si deve tenere conto anche dello sforzo emotivo.
Meteo e pericoli
Per quanto riguarda le condizioni meteorologiche, valgono le solite indicazioni per l’escursionismo.
L’escursione di orientamento comporta un pericolo particolare: il rischio di perdersi. Allo stesso tempo, è proprio questo che rende questa forma di escursionismo così attraente e coinvolgente. In questo caso, l’obiettivo non è minimizzare o addirittura eliminare il pericolo, ma modularlo responsabilmente e consapevolmente.
Quando in fase di pianificazione si prevede il tempo necessario all’escursione, si deve prendere in considerazione anche l’oscurità, nel caso ci siano ritardi (soprattutto nel periodo novembre-marzo).
Attrezzatura
Oltre al consueto equipaggiamento da escursionismo, un buon materiale cartografico e di orientamento è obbligatorio. Quando si utilizza una bussola o un dispositivo GPS, è consigliabile dotarne 2 o 3 persone alla volta.
Se il gruppo va da solo o in piccoli gruppi, devono essere disponibili anche materiali di emergenza.
Modelli per escursioni di orientamento
Richiamo infine alcuni modelli che possono essere usati per organizzare e strutturare un’escursione di orientamento per bambini/ragazzi:
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il percorso rettificato
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il Foto-Rally con bussola
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il percorso con segnali
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l’Orienteering
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il Challenge (solo per adolescenti e gruppi di escursionismo con esperienza)