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Una scuola creativa, inclusiva, attiva e reattiva di fronte alle sfide derivanti dalla rapida trasformazione della società: è molto stimolante ed entusiasmante per me collaborare con le scuole che condividono una simile visione generale.
Andando decisamente oltre i modelli derivati dalla standardizzazione, il mio proposito è supportare percorsi che mettano “gli studenti nelle condizioni di comprendere il mondo che li circonda e i talenti che hanno dentro di se’, così che possano diventare persone realizzate e cittadini attivi” e consapevoli – aggiungo io. (da “Scuola creativa”, di Ken Robinson e Lou Aronica).
Penso che la scuola possa e debba agire in modo dinamico nelle aree culturali ed educative, operando in modo trasversale e convergente su diversi piani:
* attività formative e di apprendimento,
* attività socio-educative,
* attività di esplorazione del territorio (natura, tessuto sociale, cultura, …)
* attività in rete con le risorse del territorio,
* eventi di scambio culturale con le famiglie.
E’ quindi utile che la scuola goda di una rete di collaborazioni professionali continuative che possa supportare e facilitare il lavoro del corpo insegnante. Ed è in questa ottica che secondo me anche la figura professionale dell’Educatore scolastico debba essere rivalutata e valorizzata, utilizzandone in modo più efficace le competenze e le esperienze.
Pensando alle/gli insegnanti come fulcro e motore formativo nella scuola, l’educatore/trice può facilitare il loro lavoro negli aspetti socio-educativi che possono favorire il raggiungimento degli obiettivi della scuola, ossia solo per citarne alcuni:
* l’apprendimento,
* la formazione sociale,
* lo sviluppo di positive dinamiche sociali interne ai gruppi classe e tra minori ed adulti,
* la prevenzione di conflitti , disagi e stress,
* l’individuazione e il soddisfacimento delle esigenze psico-biologiche e sociali dei bambini e degli adolescenti,
* la capacità di favorire un percorso scolastico condiviso tra bambino/ragazzo e insegnante.
Una scuola che possa contare sulla collaborazione continuativa di uno o più educatori coordinandoli con il corpo insegnanti, rinforza quindi le proprie equipe educative.
Inoltre una collaborazione professionale in forma di libera professione, consente alle scuole di valutare i titoli dell’educatore, ma anche l’ impostazione, l’esperienza e la metodologia che usa nel proprio lavoro e quanto questi fattori siano in linea con le esigenze dell’Istituto scolastico.
Insomma, le figure educative in collaborazione continuativa con le scuole possono contribuire validamente a creare percorsi e trovare soluzioni che aiutino e supportino sia le/gli insegnanti a raggiungere i propri obiettivi professionali, sia i bambini/ragazzi a sviluppare le proprie capacità finalizzate all’apprendimento e alla relazione sociale e diminuendo i diversi tipi di stress che la scuola spesso ancora porta.